
Tarsogno
Tarsogno, comune di Tornolo, è situato in prossimità del passo di Cento Croci, ai piedi del Monte Zuccone, nell'alta vallata del torrente Lubiana, affluente di destra del fiume Taro.
“La freschezza del clima, la salubrità dell'aria (dovute agli 800 metri di altitudine s.l.m.) e la tranquillità dei dintorni – unite alla buona ricettività alberghiera ed alla non eccessiva lontananza sia dai centri di pianura che dalle città della costa ligure – la rendono meta preferita di soggiorno estivo soprattutto da parte di persone anziane”.
Oggi Tarsogno è una ridente località turistica che propone varie opportunità di soggiorno ed una organizzazione turistica di prim'ordine. Si trovano alberghi, pensioni, camere ed appartamenti in affitto, negozi di ogni genere, un grande emporio (Camarket), un ambulatorio con la presenza della guardia medica, una farmacia, l'ufficio turistico, l'ufficio postale, le banche, un teatro – centro ricreativo e culturale, un cinema e tutto ciò che corrisponde alle esigenze del turista.
La Tavola Alimentaria Trainata riporta la voce “Tarsuneo”, toponimo facilmente collegabile a Tarsogno, confinante con il saltus Bitunias (Bedonia) e con il pago Albense , Albia (Alpe). La località è attraversata da un ramo della Via Claudia che portava a Lucca attraverso la Valle del Magra; il Tertium Signum potrebbe essere la terza tappa della strada che oltrepassava la montagna.
“Esisteva fin dai tempi remoti un Castrum-Ravizza, a forma di quadrato, i cui quattro angoli erano sormontati da quattro costruzioni che, oltre ad essere vere e proprio fortezze, servivano di difesa all'accompagnamento di soldati.
Il Castrum (accompagnamento), a giudicare dai cenni fatti sulle antiche pergamene che lo ricordano, era assai ampio. Si crede sia stato questo il primo nucleo civile-militare, esistente ancora prima della conquista romana, nei nostri territori, che comprendeva anche Tarsogno. Questo grande romano, secondo il parere di alcuni storici, lungo una strada di grande comunicazione intervalliva e serviva per accamparvi le legioni imperiali, quale baluardo o difesa, per sbarrare eventuali attacchi dagli eserciti nemici di Roma, sulla strada per la Lucchesia, via Montegroppo;...”.
Il Tertium Signum poteva essere la terza tappa della strada che oltrepassava la montagna.
“Il Castrum-Ravizza era certamente un crocevia stradale molto importante: passava di lì la strada da Bobbio-Drusco-Segalinus-Montegroppo-Luni; la Bardi, Passo Colla, Compiano-Cento Croci; la Toresana (Borgotaro), Pieve nei Campi, Cento Croci, ecc.
Il Castrum-Ravizza era difeso a sud verso Cento Croci sulla strada dei Reneroni della Camminata posta sulla pianura dei Lombardi (Senato); a nord-ovest dal M. Torletto a dal fortilizio dei quattro Casoni, oltre che dai viscidi calanchi del Rio della Chiappa; ad est dalla guardiole dei Bigarelli e della Marzuola.
Il Monte Lamba (Cento Croci) era noto a tutti per il passaggio continuo di merci e viandanti, che nel medesimo ha luogo fra lo Stato Ligure ed il Parmense.
Nel 1202 il grosso villaggio di Tarsogno venne aggiunto al dominio di Piacenza per cessione fatta dal Conte Tebaldo di Lavagna al prezzo di 100 lire genovesi, ugualmente la stessa sorte subì Codogno nel 1228.”
Il Territorio è solcato da molti ruscelli, alcuni dei quali hanno una portata abbondante e regolare; tutti confluiscono nel torrente Lubiana.
Anticamente si chiamava “Ubiana”; un rogito notarile del 9 luglio 1374 redatto a Compiano riporta quanto segue:
“Galvano di Lando milite dà in fitto perpetuo a Guglielmo detto Gnocche figlio di Guidetto di Seno di Tarsonio ed a Bartolomeo figlio del fu Oberto e ad altri delle terre prative e gerbide a Tarsogno tra la strada marchesana sopra detto luogo che va da Ubiana in su verso i prati d'inverno e da Ubiana scura verso Tarsogno....”
Il bacino idrografico è di circa 2000 ettari ed è delimitato dalle linee di pluvio di diversi monti: Monte Alto, Monte Traforo, Costa Miramonti, Monte Carmine, Monte Zuccone, il Poggio, Monte Raspalupo, il Torletto, la Costa Marzuola, e la Costa Ciabattini. Questo bacino è piuttosto vasto ed è costruito da versanti ripidi dalle cui pendici scaturiscono sorgenti che si trova quasi tutte sulla stessa isoipsa: esse formano la Lubiana dei Laghi, la Lubiana Chiara, la Lubiana Scura, la Lubianella e molti altri di minore importanza.
“Oggi si definisce il tratto che inizia dalla Breila in giù ed è il frutto della confluenza di quattro corsi d'acqua: Lubiana Scura, Canà du Burùn, Lubianella e Canà de Spiasòre.
La sorgente più alta, quella della Lubiana Scura, nasce sul Monte Zuccone a circa 1150 metri di altezza e in località Colletta di Sotto si unisce a che nasce.
Invece la Lubianella nasce in località e si congiunge agli altri due sotto il .
Il quarto affluente che si chiama nasce e si unisce appena sopra il ponte (pedagna) della Breila”.
Grazie a questa abbondanza d'acqua, peraltro di ottima qualità, è facile trovare a Tarsogno tante e belle fontane; la località, infatti, viene denominata “Il paese delle Fonti”. Inoltre, non di rado si vedono turisti e persone provenienti da paesi vicini, intenti ad approvvigionarsi vicino alle fontane spesso costruite da blocchi di pietra; alcune sorgenti, però, sgorgano direttamente dalla roccia viva: l'acqua è piacevolmente fresca e sembra che la montagna offra direttamente i suoi doni.
Il paese è caratteristico per la suddivisione in tante frazioni, ricche di memorie storiche e artistiche.
I nuclei più antichi sono situati a monte della strada provinciale e costituiscono Tarsogno di Sopra:
-Senato
-Castello
-Re di Berni.
Le case si erano sviluppate su un'altura di modesta entità che costituiva, in ogni caso, un'importante posizione difensiva. Infatti, vi era una costruzione fortificata con funzioni di castello-rifugio, databile intorno all'anno Mille. I Landi, signori di Compiano, fecero distruggere il fortilizio nel 1451, per punire i separatisti di Tarsogno. Nello scontro si salvò solamente l'oratorio di S. Anna, chiamato, in seguito, della SS. Ma Trinità, poiché intorno al 1700 vi si era trasferita ufficialmente l'Arciconfraternita omonima. Dell'edificio rimangono ora solamente alcuni ruderi.
Nella vasta Vallata si trovano i seguenti nuclei:
- la Villa
- la Breva
- la Breila
- il Cerreto
- le Moglie
- la Ravezza
- il Boresasco
ed altri.
I principali elementi di interesse artistico ed architettonico sono i portali in arenaria scolpiti e datati, le patere (tazza o mortanio), inserite in facciata, come si usava negli hospitali, per indicare che si trattava di un luogo di ristoro.
A la Villa sorgeva l'antica Chiesa (del 1079), poi demolita e dalla quale provengono la vasca battesimale in pietra, datata 1581, le statue della Madonna del Rosario e di S. Luigi, collocate nella nuova Parrocchiale nel 1954.
Il Campanile, slanciato e visibile in distanza, è del 1927.
La Frazione, una volta, era il centro di Tarsogno.
Sulla Strada Provinciale si trova il Santuario dedicato alla B.V. del Carmelo.
A partire dalla fine del 1700, i devoti abitanti, guidati da Francesca Brigati, desideravano edificare un Tempio dedicato alla Madonna delle Grazie, a lato della antica strada che da Tarsogno di Sopra porta alla costa detta “ del Carmelo” dove sorge l'Oratorio di San Rocco.
In un primo tempo veniva eretto un pilone, con una piccola nicchia contenente la statua della Madonna; in seguito, una Cappella con effige della SS: Vergine dipinta su una lastra di pietra. L'opera è del pittore piacentino Giroldi, del quale si conservano altri esempi nelle cappellette di la Brèila, la Ravezza, i Chiodi, il Senato.
Dopo aver superato notevoli difficoltà venne portato a termine il Santuario. Tutto era iniziato nel 1831, senza alcuna licenza da parte dell'autorità civile (il governo di Maria Luigia d'Austria); il progetto e la direzione dei lavori erano affidati a dei capo maestri di Tarsogno. Senza permesso non si poteva procedere, così venne sospesa la costruzione. Grazie all'intervento del Vescovo, vennero ripresi i lavori, perché quella “brava gente tarsognina” potesse vedere l'opera compiuta.
L'inaugurazione avveniva nel 1833 e l'anno è riportato sul fronte della cappella.
Nell'anno del primo centenario, quindi nel 1933, l'interno del Santuario venne completamente restaurato; gli affreschi erano curati dal pittore piacentino Luciano Ricchetti (1897-1977). Il Parroco titolare era Mons. G. Nestori.
Le caratteristiche principali dell'edificio sacro sono le seguenti:
il portico è costruito da massicce colonne di pietra lavorata e risale al 1870;
nella volta si può ammirare la glorificazione di Maria Santissima;
sulla parete di sinistra troviamo S. Giovanni Battista;
sulla destra il calvario;
ai lati dell'altare:
a) a sinistra la Vergine del Carmelo che soccorre le anime del purgatorio;
b) a destra il Profeta Elia; egli, dal Monte Carmelo (in Palestina), contempla la nuvoletta che porta la pioggia, simbolo della Vergine Maria che porta la fonte della salvezza, il Cristo Signore.
Di qui l'antica strada porta al Poggio del Carmelo, dove sorge l'Oratorio di San Rocco, eretto nel 1634, dopo la grande pestilenza che aveva colpito il paese.
Il portico venne costruito successivamente in data 1867.
Il documento notarile di fondazione, rogato il 04 agosto 1634 da Giovanni Antonio Silva, riporta i nomi dei tarsognini legalmente impegnati alla conservazione dell'edificio e garanti dello svolgimento delle SS. Messe nell'Oratorio dedicato al Santo, essi sono: Bertolotti Antonio, Bertolotti Caterina, Bertolotti Sabbatino, Don Ercole Botti, Camisa Giovanni Andrea, Franchi Giacomino, Vaccari Francesco.
La festa patronale viene celebrata il 16 agosto ed è strutturata in SS. Messe, Benedizione del Pane e secolare Processione per le vie del paese con la partecipazione della Banda musicale di Tarsogno: il Santo “pellegrino della carità” viene invocato affinché tenga lontano dal territorio ogni sorta di pericolo.
Scendendo dal “loco dicto Costa del Carmelo” e rientrando verso il paese, si incontra la nuova Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Stefano Protomartire. L'edificio è imponente ed è stato realizzato in pietra arenaria su progetto dell'Ing. Ceruti Carlo. I lavori iniziarono nell'aprile 1954 sotto la direzione dell'Ing. Terroni Luigi e venivano eseguiti dall'impresa Bricca Bruno di Tarsogno con maestranze del posto.
La posa della prima pietra avvenne il 09 giugno 1954 alla presenza di S. E. Mons. Malchiodi, Vescovo di Piacenza e di Don Ettore Cogni, parroco di Tarsogno dal 1953 al 1970. La Chiesa venne inaugurata il 16 agosto 1958 e consacrata il 27 giugno 1993 (parroco Don Secondo Bonaccia, dal 1973 al 1996).
IN TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE SONO A DISPOSIZIONE CASE ED APPARTAMENTI IN AFFITTO SETTIMANALE, MENSILE E STAGIONALE A PREZZI DI ASSOLUTO RISPARMIO.